Méto. La casa

Copertina del libro che riporta l'immagine di un ragazzo che indossa un casco marrone — Méto. La casa / Yves Grevet – Sonda, 2010

Nella Casa tutti i bambini si chiamano con nomi di origini romane. Sono divisi in classi in base all’età e identificate dai colori e hanno la giornata organizzata dalla mattina alla sera, con lezioni e momenti di sport. Pochi i momenti veramente liberi a disposizione, costantemente pattugliati da un gruppo di uomini, i Cesari. A tutti sono assicurati pasti caldi, biancheria sempre pulita e un posto dove dormire. Almeno finché il letto che li ospita può reggere il loro peso: nel momento in cui il giaciglio si rompe, il ragazzo sparisce all’improvviso e nessuno ne sa più niente. Tutti sembrano accettare questa realtà come l’unica che conoscono, anche se qualcuno sembra avere vaghissimi ricordi di una vita precedente il loro arrivo alla Casa. Dopo l’ultima punizione subita, Méto scopre qualcosa riguardo all’organizzazione della casa e su Giove, il misterioso personaggio che sembra essere a capo di tutta la struttura che li circonda…

Un romanzo spiazzante, uno sguardo possibile su un futuro prossimo venturo. L’appiattimento più totale e la repressione di ogni tentativo di alzare la testa, però, non sono sufficienti a schiacciare la voglia di libertà.