
Lucie aderisce, pur in mancanza di una profonda convinzione, ad un programma scolastico di integrazione che la impegna a fare da “madrina” ad un compagno di scuola svantaggiato: la ragazza si trova così ad occuparsi di Jordan, studente affetto da una forma di ritardo mentale.
Il rapporto tra i due non parte con i migliori presupposti, sia per gli atteggiamenti di scherno che gli amici di Lucie rivolgono a Jordan, sia per l’esaurirsi dello slancio iniziale con cui lei stessa ha intrapreso l’impegno.
Alcuni episodi impediscono però a Lucie di ritirarsi dal programma, e la progressiva conoscenza tra i due ragazzi fa emergere ciò che li accomuna: una segreta ma intensa sofferenza vissuta nel contesto domestico.
Una storia che testimonia il diritto e la possibilità di vivere legami affettivi intensi anche per chi è portatore di handicap e disabilità, e che racconta come, talvolta, si possa trovare un rispecchiamento di sé proprio in chi inizialmente ci appare totalmente diverso e distante da noi.
“Amare è aprirsi le vene del cuore! La mia voce riecheggia, incespica contro i muri, torna a schiaffeggiarmi. Amare è aprirsi le vene del cuore! Rimbalza, riflette. Scoppio a ridere. È meraviglioso. Non riesco più a fermarmi. Mi piego in due. Ho male ai fianchi. Amare è aprirsi le vene del cuore! Ho il singhiozzo. Mi cola il naso. Mi si bagnano gli occhi. Mi ronzano le orecchie.”
Prenotalo in biblioteca
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Imparare a cadere / Mikael Ross