La sfuriata di Bet

Copertina che riporta l'immagine, tagliata, di una ragazza con gli occhi chiusi — La sfuriata di Bet / Christian Frascella – Einaudi, 2011

Capelli corti e sguardo che fulmina. Scarpe Adidas tarocche che ama proprio perché non sono originali. Sigaretta in bocca e parlantina sciolta senza riguardo per niente e per nessuno. Bet è fatta così: davanti ad un’ingiustizia non resiste e deve dire la sua, anche a costo di finire in caserma per essersi opposta allo sfratto di una vecchietta di cui neanche conosce il nome. Carattere impossibile, permette solo a poche persone di avvicinarsi. Una storia per tanti versi uguale a quella di altri coetanei: mamma e papà separati, lei a Torino e lui a Roma; sullo sfondo una scuola noiosa e senza un briciolo di stimoli; tanti coetanei che le gravitano intorno, ma intimoriti da questa ragazza con lo sguardo da guerriera. Uno dei pochi che sembra godere della sua fiducia è Andrea: rappresentante d’istituto, sveglio e intelligente, politicamente e socialmente impegnato. E’ a lui che Bet si rivolge quando viene a sapere che l’azienda della madre sta per licenziare per motivi di esubero del personale. E poi la presenza di Martina, il cui pensiero non l’abbandona mai, neanche per un attimo..

La rabbia dei 17 anni, la voglia di urlare di una ragazza espressione di una intera generazione stanca di non essere ascoltata da nessuno.