Un gioco da bambini

Copertina del libro con l
Un gioco da bambini / James Graham Ballard – Baldini, Castoldi & Dalai, 1999

Il dottor Greville viene incaricato di indagare sul “Massacro di Pangburne”, avvenuto nell’esclusivo villaggio residenziale del Berkshire: in un lasso di tempo non superiore ai venti minuti, 32 adulti sono stati uccisi e 13 ragazzi, figli delle vittime, sono scomparsi nel nulla.
La polizia ha fatto varie ipotesi, dal killer solitario alla banda di terroristi, fino al rapimento alieno, ma ancora brancola nel buio. Il dottor Grenville, cui è stato affidato il caso, entra al Pangburne Village, dove ordine e pulizia regnano sovrani, e cerca di ricostruire la vita e le abitudini dei suoi abitanti.
Scopre così che genitori dediti al lavoro, irreprensibili, iperprotettivi con i figli, pianificavano ogni momento della giornata dei loro ragazzi, dalla scuola, allo sport, ai momenti di svago, tutti rigorosamente organizzati all’interno del villaggio.
Genitori modello, mariti e mogli modello, figli modello, vita modello: una perfezione agghiacciante dove non c’è spazio per la libertà. Ed ecco allora prendere piede la più spaventosa di tutte le ipotesi…

Il libro è pervaso da un’atmosfera nera e da una tensione che accompagna l’intera lettura. Trasmette il messaggio che la perfezione può essere molto peggio di tutti gli errori che commettiamo e che la possibilità di sbagliare non può mai essere negata, altrimenti lo sbaglio diventa l’unico modo per rivendicare la propria esistenza/libertà.

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