Grazie al ruolo di suo padre, Misha vive una vita agiata e tranquilla all’interno del Cremlino. Al pari di molti cittadini innocenti però, sua madre viene improvvisamente arrestata dall’Nkvd, la polizia sovietica, e spedita in un campo di lavoro al di là degli Urali. Sapendo di non poter fare nulla per salvare la donna, Misha e suo padre proseguono con la loro vita normale, stando molto attenti a non fare nulla – quando basta veramente poco – per finire nel mirino della polizia. Ad aiutare Misha nel sentire meno la mancanza della madre sono il tempo passato con Valja, verso la quale il ragazzo nutre qualcosa di più di un sentimento di amicizia, e le lezioni di letteratura agli operai.
La situazione a Mosca però precipita quando l’esercito tedesco di Hitler decide di rompere il patto di non belligeranza con la Russia e attaccare il confine occidentale. Da quel momento in poi la vita di Misha e di Valja sarà in serio pericolo.
La vicenda di Misha e Valja, quindicenni svegli e consapevoli, è utile per tracciare un ritratto impietoso della paranoia stalinista e, allargando i confini, di tutti i totalitarismi. La storia è allo stesso tempo narrativamente accattivante e storicamente rigorosa, con l’autore che riesce a intrecciare la vicenda dei protagonisti in un tessuto storico documentato e scandito cronologicamente sulle vicende dell’entrata in guerra della Russia.
“Quando Misha attraversò il grande ponte sulla Moscova, stava ormai scendendo il crepuscolo. Si fermò e rimase a osservare il Cremlino. Un paio di anni prima provava un vero moto di orgoglio ogni volta che lo faceva. Ma quel sentimento era svanito il giorno in cui sua madre era scomparsa. Ora quegli edifici sofisticati gli apparivano solo sinistri.”
Prenotalo in biblioteca
Leggi
Il ragazzo di Berlino / Paul Dowswell
Guarda
Good bye, Lenin! / Wolfgang Becker