Thomas Drimm. La fine del mondo viene di giovedì

Copertina del libro con l'immagine di un ragazzo ripreso di spalle con in braccio un orsacchiotto di peluche
Thomas Drimm. La fine del mondo viene di giovedì / Didier van Cauwelaert – Fanucci, 2012

Nel mondo di Thomas tutto è governato dall’Azzardo. Ciò che è sopravvissuto alla guerra nucleare grazie ad uno scudo di antimateria, è diventato un luogo pieno di case da gioco, dove tutto ciò che conta è l’apparenza e l’obbedienza al governo.
Un giorno, mentre come sempre trascorre le sue giornate in solitudine, Thomas causa in maniera accidentale la morte di uno dei più grandi scienziati degli Stati Unici, colui che ha contribuito a sviluppare lo scudo e il chip che viene impiantato nel cervello di ogni persona al compimento del tredicesimo anno d’età.
Roso dal senso di colpa, il ragazzo riesce ad occultare in qualche modo il corpo dell’uomo in mare; ma qual è la sua sorpresa quando la mattina dopo scoprirà che l’anima dell’illustre studioso si è incarnata nientemeno che… nel suo orsetto di peluche! E questa non sarà nemmeno la cosa più inaspettata: il professore Leo Pictone, infatti, ha delle sconvolgenti rivelazioni da fare…

Il confronto con un capolavoro come “1984” scatta immediato, anche se alcune delle tematiche presenti nell’opera di Orwell vengono qui affrontate con un piglio decisamente divertente ed ironico.

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