Niente

Copertina del libro con l'immagine di un ragazzo seduto sul ramo di un albero da cui pende un orsacchiotto di peluche impiccato
Niente / Janne Teller – Feltrinelli, 2012

Nella cittadina danese di Taering un gruppo di ragazzi fra i tredici e i quattordici anni si trovano all’improvviso di fronte alla sconcertante decisione di un loro compagno di classe, Pierre Anthon, che smette di frequentare la scuola, si arrampica su un albero e lì comincia a trascorre le sue giornate. È giunto infatti alla conclusione che nulla abbia un senso, pertanto non vale la pena far niente.
I compagni guardano a Pierre Anthon con un misto di invidia e ammirazione. Ascoltano stupiti i suoi perentori dettami sul non senso della vita cercando di scuoterlo e provocarlo. Ma nulla pare scalfire le sue convinzioni. Decidono perciò che occorre un’azione incisiva, qualcosa che mostri a Pierre Anthon in modo concreto l’esatto contrario.
Iniziano così la ricerca del “significato”, impegnandosi a raccogliere dentro ad una segheria abbandonata una serie di “oggetti” che abbiano per ciascuno di loro un senso importante e indiscutibile. Ma ciò che pareva un semplice gioco si trasforma ben presto in un’avventura raccapricciante e pericolosa.

Il romanzo, molto contestato e a lungo censurato, viene oggi proposto ai lettori come l’offerta di scomode verità da cui possono sorgere importanti riflessioni: la potenza inarrestabile della legge del gruppo, la fragilità di un periodo dell’esistenza in cui il valore delle cose non è del tutto stabilito, l’inesistenza di figure adulte di riferimento. Pur fra molte polemiche e contestazioni, l’autrice si è aggiudicata con il romanzo il premio del ministero della cultura danese. “Niente” ha vinto inoltre nel 2010 il premio Libbylit in Francia e il premio assegnato dal settimanale tedesco “Die Zeit” quale miglior libro dell’anno.

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