Da quanto la madre se ne è andata di casa, Rosie è lasciata a se stessa. Il padre, uomo austero e preso dal proprio lavoro, piuttosto che affrontare il chiaro disagio che l’allontanamento della moglie ha provocato sulla figlia, trova più facile pensare che la ragazza sia perfettamente autonoma e in grado di badare a sé. Durante le lunghe assenze dell’uomo, Rosie comincia a marinare sempre più spesso la scuola e soffoca la solitudine e il dolore nell’alcool. L’incontro con Joiakim, un ragazzo di qualche anno più grande di lei, sembra finalmente darle un po’ di serenità.
Un bellissimo fumetto dai tratti grafici scuri e “sporchi”, poco definiti, che rendono benissimo l’atmosfera di abbandono vissuta dalla protagonista. Rosie è costretta a crescere da sola, senza alcun punto di riferimento, abbandonata – seppure in maniera diversa – da entrambi i genitori.
“Arrivata a scuola, sempre più spesso faccio dietrofront… Voglio stare nella mia bolla ed essere lasciata tranquilla… Papà rientra ogni tanto… Mi fa qualche raccomandazione poi riparte… Me ne frego di fare quello che vuole. Mi hanno lasciata tutta sola sulla nave. Ora sono io che comando.”