Raccontata in prima persona da un poeta siciliano, la storia di un cacciatore accanito, che improvvisamente un giorno, guardando negli occhi un’allodola ferita, capisce l’insensatezza dell’uccidere e l’assurdità di tanto spargimento di dolore.
Seppur nella sua brevità, la storia non ci risparmia l’atrocità e l’assurdità di molta violenza gratuita. Il messaggio finale è però positivo e di speranza: la morte e il seppellimento dell’allodola ci lasciano intendere che sarà l’ultimo gesto violento del cacciatore.