Efrem soldato di ventura

Copertina del libro con l'immagine di una cavaliere medievale armato di spada ed arco
Efrem soldato di ventura / Mino Milani – Mursia, 2003

Efrem è intento ad ammirare l’agnellino che gli è appena stato consegnato dal suo padrone, quando ad un tratto, dalla boscaglia, spunta un uomo magro e dinoccolato che, con paura e terrore negli occhi, annuncia l’arrivo della Banda della Rosa Bianca. Armati e pieni di arroganza, avanzano i cavalieri al seguito di Sir John Hawkwood, meglio noto alle corti italiane come Giovanni Acuto. Sono in cerca di ulteriori villaggi da razziare seminando al loro passaggio morte e violenza. Uno dei soldati si avvicina ad Efrem e dopo un diverbio, che si conclude con l’uccisione dell’agnellino, i due si affrontano. Inaspettatamente sarà proprio Efrem ad avere la meglio. La banda, ed in particolare Giovanni Acuto, rimangono stupiti dalla forza e dal coraggio del ragazzo, che viene strappato ai suoi campi e costretto a diventare soldato di ventura. Un duro e lungo addestramento ora inizia per il giovane contadino che non rinuncia a tentare di sfuggire, ma capisce che ormai la sua vita è legata a questo gruppo di uomini forti e violenti. Costretto a vivere tra soldati induriti da mille combattimenti e mille morti Efrem deve decidere se diventare una «cieca macchina da guerra» oppure cercare di essere un uomo rispettando valori come giustizia, generosità, solidarietà e amore…

Romanzo quasi epico e che ricorda per certi versi “La Freccia nera”, descrive la crescita di un ragazzo che attraverso le scelte del cuore diventa uomo.

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