Davide è un adolescente che vuole diventare una rockstar. Non sa suonare e nemmeno cantare, ma nella sua vita non esiste altro scopo che quello di diventare una divinità da palcoscenico (e ci crede a tal punto da sognarlo spesso). Dopo una complicata ricerca degli altri componenti del gruppo, la scalata verso il successo inizia con un tragicomico concerto presso un bar di periferia. Da quel momento in poi “I Vecchi” – questo il nome della band – iniziano a credere veramente che sia possibile realizzare il loro sogno. Il primo tour non è proprio un successo, ma la conoscenza di un produttore discografico importante sembra poter spalancare loro le porte della fama.
Narrazione genuina, divertente e credibile. La parabola de “I Vecchi” e i loro sogni di gloria sono uguali a quelli di tutti coloro i quali hanno formato una band nell’età dell’adolescenza. La realtà è spesso diversa da ciò che si è immaginato, ma non per questo meno bella.
“Certo, eravamo sgangherati, facevamo errori […] ma noi non eravamo fatti per brillare da soli, a noi le stelle ci facevano una pippa, noi brillavamo soltanto quando stavamo insieme. E allora sì che valevamo qualcosa.”
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Per sempre giovane / Gianni Biondillo