Rita nasce a Partanna, in provincia di Trapani. Il padre Vito è un esponente mafioso di spicco e Rita cresce in questo ambiente dominato dall’illegalità e dall’omertà. Quando il padre viene ucciso da Cosa Nostra, la ragazza si aggrappa al fratello Nicola. Siamo nell’era in cui i corleonesi mirano ai vertici dell’organizzazione mafiosa e ben presto anche Nicola, intenzionato a vendicare la morte del padre, cadrà vittima in un agguato. La moglie di Nicola, Piera, decide perciò di diventare una collaboratrice di giustizia e si trasferisce a Roma, ponendosi sotto la protezione dello Stato. Anche Rita, a soli diciassette anni, segue l’esempio della cognata con la quale ha un forte legame affettivo e la raggiunge a Roma. Qui instaura un intenso rapporto col giudice Paolo Borsellino che diviene per lei una sorta di padre e amico. Quando però nel luglio del 1992 Borsellino viene barbaramente ucciso, Rita sente venir meno la forza che l’aveva sostenuta.
Andrea Gentile ha posto in forma di romanzo la vera storia di Rita Atria inserendo nel libro alcune pagine del suo diario e basandosi su due saggi che ne raccontano la biografia: Una ragazza contro la mafia di Sandra Rizza e Rita Atria di Petra Reski . È una vicenda drammatica e intesa, dove spiccano il coraggio e la forza di una ragazza giovanissima, che decide di sfidare la mafia scegliendo un percorso di denuncia anche contro l’omertà e l’opposizione della sua stessa famiglia. Il libro offre anche un’importante ricostruzione storica delle vicende di Cosa Nostra.
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