Dopo l’ennesimo attentato Tal decide di scrivere una lettera in cui raccontare il suo desiderio di pace. Infila il messaggio in una bottiglia e la affida al fratello militare affinchè la getti nel mare di Gaza, sperando in questo modo di raggiungere qualcuno che sta “dall’altra parte”. A raccogliere la lettera è Naim che, superata l’iniziale diffidenza, inzia una fitta rete di corrispondenza con Tal. In questo modo i due ragazzi imparano a conoscersi e a superare le barriere che li separano.
Il romanzo è piacevole e coinvolgente. Attraverso lo scambio di mail tra Tal e Naim, attraverso le loro confidenze e a volte anche i lori scontri, scopriamo due culture solo all’apparenza distanti. Li accomuna, sopra ogni cosa, il forte desiderio di pace e di speranza per un futuro migliore.
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