La vita della protagonista – scrittrice (la storia è autobiografica) è cambiata dopo un tuffo in mare, purtroppo mal riuscito, durante le vacanze estive. In un primo momento gli amici pensavano stesse scherzando, com’era solita fare, ma purtroppo la realtà era ben diversa. Barbara comincia così un calvario fatto di ospedali italiani e cliniche straniere, oltre al fatto che ormai deve dire addio alla ragazza che era e iniziare a convivere con un nuovo corpo limitato nell’uso delle gambe. Durante le mille terapie che la porteranno ad una nuova accettazione di sé, Barbara conosce altre persone nelle sue stesse condizioni e il suo lato sentimentale riuscirà anche a farsi strada e a darle un grande amore.
Lo stile di scrittura è quello di un diario, a volte con tratti molto scarni e diretti, ma nel quale riescono a trovare spazio pigli ironici e di grande forza. Lo sconforto e l’amarezza in alcune circostanze si insinuano nell’animo della scrittrice protagonista, che però riesce a scacciarli guardando i fatti quasi con occhi distaccati e con insolita auto ironia, trovando per sé stessa e donando alle persone che si trovano accanto a lei tanta speranza e voglia di vivere. Questo libro è caratterizzato da una particolare visione del dolore, sia da un punto di vista psicologico che da un punto di vista delle difficoltà pratiche. Traspare però su tutto la schietta e genuina forza di vita e coraggio che aiutano il lettore ad immedesimarsi e a capire che nulla o quasi è impossibile, se lo si vuole davvero.