
Il dito contro / Kristina Aamand – Camelozampa, 2024
Sheherazade è una diciassettenne musulmana, rifugiata in Danimarca dalla Cisgiordania. Suo padre soffre di stress post-traumatico a causa delle violenze subite in carcere nel suo paese, mentre sua madre sogna per lei un futuro da brava musulmana, con un matrimonio e una laurea in medicina.
La famiglia vive in un quartiere abitato prevalentemente da famiglie arabe, ma, per volontà del padre, Sheherazade frequenta una scuola al di fuori di questo contesto, dove la maggior parte degli studenti è danese.
Come molti ragazzi immigrati di prima generazione, Sheherazade si trova divisa tra le aspettative della sua famiglia e i propri desideri, cercando un equilibrio tra le richieste della società ospitante e il bagaglio culturale delle sue origini.
L’unico suo sfogo è scrivere e disegnare fanzine – collage di foto ritagliate e testi scritti a mano – in gran segreto, affidando loro i suoi pensieri e sentimenti più intimi.
L’incontro con Thea, una sua coetanea danese, libera, disinvolta e molto bella, si trasforma in un’affinità profonda e poi in amore, spingendo Sheherazade ad affrontare i conflitti interiori e le tensioni con le persone della sua vita.
Il dito contro di Kristina Aamand esplora le difficoltà vissute da una ragazza musulmana, affrontando temi come l’integrazione, l’identità e l’integralismo.
“Quella di mandarmi in un liceo di un altro quartiere è stata un’idea di papà. “Devi conoscere altre persone” ha detto, “non solo quelle che abitano nei casermoni”. Perciò, eccomi qui: un cioccolatino finito involontariamente in una busta di gessetti”
Prenotalo in biblioteca
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