In una normale mattina di settembre Nico assiste impotente all’ arresto del padre, prelevato dalla polizia militare durante una lezione a scuola. Durante gli anni della dittatura di Pinochet fatti come questo sono all’ordine del giorno: non si contano ormai più i desaparecidos, persone considerate avverse o pericolose dal regime, scomparse da un giorno all’altro senza lasciare traccia. Nel tentativo di dare una parvenza di democrazia agli occhi dell’opinione estera, Pinochet accetta di indire un referendum durante il quale il popolo cileno è chiamato ad esprimere il suo parere sulla dittatura, concedendo all’opposizione un piccolo intervento pubblicitario sulle televisioni di stato. Adrian Bettini, padre della ragazza di Nico, viene incaricato dalla coalizione dei partiti di minoranza di seguire la campagna a favore del “no” al regime: l’uomo, memore dei brutali pestaggi di cui è stato vittima, è inizialmente molto titubante. Le insistenze della moglie e l’appoggio della figlia lo convinceranno però ad accettare…
I giorni dell’arcobaleno è quasi un romanzo a due voci, nel quale Antonio Skàrmeta ci mostra le angosce, i dubbi e le paure di una società da anni soffocata da una brutale dittatura, ma anche il coraggio di cambiare e di alzare la testa contro un nemico apparentemente invincibile.
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