Città d’argento

Città d’argento / Marco Erba – Rizzoli, 2020

Greta ha 14 anni e vive a Milano. Pratica il nuoto a livello agonistico, in perenne competizione con Anna, amica e compagna di scuola, che diventa nemica quando in classe si scatena tra le due un’accesa discussione sul tema del terrorismo islamico. Il padre di Greta è un musulmano bosniaco, giunto in Italia per sfuggire agli orrori della guerra scoppiata nel 1995 e la figlia diviene da quel momento vittima di pregiudizi. Una gara di nuoto da disputare a Sarajevo offre alla ragazza l’occasione per allontanarsi dalle forti tensioni. Ritrovare la nonna paterna dopo tanto tempo è per Greta una grande gioia, ma i racconti dell’anziana donna fanno affiorare poco per volta le vicende dolorose di cui il padre non le ha mai parlato. La casuale conoscenza di Marko, un giovane serbo, fa nascere in Greta un sentimento che le scalda il cuore. Può lei però accettare di amare chi appartiene ad un etnia che ha distrutto una parte della sua famiglia?

Accanto alla storia di crescita della protagonista, il romanzo racconta i drammatici eventi che hanno caratterizzato il conflitto in Bosnia-Erzegovina e i traumi indelebili che essa ha generato. Il tema dell’odio, mai superato dal padre, si propone a Greta con una veemenza che la travolge. Ma è proprio lei che può compiere una scelta in grado di sanare le vecchie ferite.

 

“ Tu sei serbo, vero, Marko? gli chiede. Perchè? Perchè proprio adesso? Greta vorrebbe rimangiarsi tutto, ma non può. Marko è un serbo, maledizione. Lei non potrebbe mai e poi mai stare con un serbo… La guerra dei nostri genitori non ci riguarda, Greta. Noi possiamo andare avanti, anzi, dobbiamo andare avanti.”

 

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